martedì 4 novembre 2014

Antefatto: quando i bambini dormono



Tanto tempo fa, durante il passaggio tra la scuola superiore e l'università, mi ritrovai a fare la baby sitter per un po'. La bambina a cui badavo era nell'età in cui non si è ancora abbandonata l'abitudine a due pisolini: uno a metà mattina e uno pomeridiano. Va da sé che nel tempo in cui lei dormiva, la baby sitter si guardava intorno con aria annoiata, senza saper bene come passare quel paio d'orette (spesso anche di più) in una casa poco familiare.

In quella stessa casa c'era una piccola libreria. No, niente di eccezionale: una di quelle basse, a tre scaffaletti. Più un mobile di arredamento che non una vera libreria. La mamma della bimba l'aveva comprata in una vendita a ribasso, con già dentro tutti i libri dall'aria importante e dai titoli dorati.

Presto detto: quella libreria in bella vista mi tentava. Inginocchiata sul pavimento, durante uno degli interminabili pisolini, mi misi a sbirciarne i titoli, cercando nomi conosciuti. All'epoca non potevo considerarmi una grande lettrice, anche se credo di poter dire di aver letto più io, in quegli ultimi due anni di professionale, che non tutta la mia classe messa insieme. Avevo avuto incontri ravvicinati con un D'Annunzio, un Dostoevskij, un Tolstoj e qualche Freud grazie alla biblioteca scolastica, anche quella poco più di uno sgabuzzino; eppure, sebbene avessi apprezzato la sostanza di questi capolavori, non avevo ancora sviluppato il gusto della lettura.

Adesso: immaginatemi lì, quasi prostrata davanti alla mini-libreria, presa a controllare le coste: Il signore delle mosche... La linea d'ombra... L'amante di Lady Chatterly... Christine, la macchina infernale - Stephen King...

Stephen King.

Anche se siete davvero a digiuno di letture, sapete sicuramente chi sia Stephen King. O almeno di che genere tratti. Ed io amavo quel genere, anche se conosciuto solo tramite la televisione.

Sfilai con attenzione Christine dal suo scaffale e, altrettanto prudentemente, ne iniziai la lettura. Quel "prudentemente" divenne "a rotta di collo" in poche ore e mi ritrovai talmente persa nella lettura da essere quasi incapace di fermarmi. Dopo qualche giorno di agonia in cui, con malcelata riluttanza, abbandonavo il volumetto sullo scaffale al momento di tornarmene a casa (momento che spesso coincideva con il risveglio della bimba dal secondo pisolino), la mamma della pargola mi disse: "portatelo via con te, me lo ridai quando l'hai finito".
Adesso che ci penso, quella è stata anche la prima volta che qualcuno mi ha prestato un libro.


Come spesso accade ai lettori, anche  a quelli in erba, Christine fu fagocitata in quattro e quattr'otto. Rimessa al suo posto con un pizzico di maliconia, mi sentii subito un po' sperduta. Come colmare quel vuoto? Ma naturalmente cercando un sostituto.
La bassa libreria sembrava ammiccare verso di me, quasi fosse posseduta anche lei da qualche potere oscuro e io, proprio come Arnie, il protagonista di Christine, mi lasciai convincere al volo. Non ricordo quale fu il volume successivo, ma ricordo di averli letti quasi tutti. Pochi furono quelli che non apprezzai affatto, ma anche quelli furono letti doverosamente fino alla fine.

Questa è stata l'origine della mia ossessione per i libri.
Buffo, vero? Tutto è nato non da un grande classico, non da un capolavoro moderno, ma da un racconto dell'orrore nemmeno troppo importante di Stephen King.

Ma cosa ci trovai, allora, di tanto esaltante? Cosa ci troverei ora, a rileggerlo, dopo tanto tempo?

Come dicono i cartoni animati giapponesi: to be continued...



6 commenti:

  1. La mia è nata leggendo La spada di Shannara e da lì anche la passione per il Fantasy, che a quel tempo pensavo fosse solo di quel tipo. Più o meno nello stesso periodo iniziai a leggere i classici della letteratura di mia madre, quindi Poe, Stevenson, Dostoevskij, Hamsun Brentano, Cervantes, Lermontov, Merimee, Stendhal, ecc.

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    1. È proprio vero, allora: al cuor non si comanda. Nemmeno in caso di letture. Guarda qui di cosa ci siamo innamorati a prima lettura! :D

      Questo fa pensare. Perché accanirsi a far leggere La metamorfosi di Kafka o Il vecchio e il mare a scuola se poi il primo stimolo alla lettura ce lo danno romanz(ett)i come Christine o La spada di Shannara? Tanto più che un adolescente non ci capisce nulla di Kafka o Hemingway, con la preparazione che ha. Anche se, in effetti, dovrebbe...

      Sarebbe da farci un sondaggio: il romanzo (o opera) che ti ha fatto innamorare della lettura: quanto lontano si trova dal classico che ti è toccato leggere nell'ora di narrativa?

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    2. A me a 14 anni hanno fatto leggere parte dell'Adelchi, magari mi fosse toccato Kafka :D
      Però un post-sondaggio del genere sarebbe da fare. Ci penso su.

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    3. Allora lo aspetto, il post sondaggio. ;)

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  2. Che splendida magia! Un libro ti cattura e ti rapisce in un mondo immenso fatto di parole, sogni, racconti e... e tutto quello che si vuole! E' proprio questo il bello dei libri e io li adoro!
    Una volta mi è stato presentata una persona, che per risposta ha esclamato: «Ma io ti conosco. Sei quella che legge!» In effetti, questa persona mi vedeva ogni giorno a pranzo dove andavo a mangiare, con il naso sempre dentro un libro, in attesa che arrivasse il piatto. Per me, quella frase è stato il più bel complimento che abbia mai ricevuto!

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    1. Benvenuta, Kinsy! :)

      Allora ti chiemaremo anche noi "Quella che legge". O forse sarebbe meglio "La ragazza che legge". :)

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